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  • Riccardo Ajassa

Videosorveglianza privata [Privacy]

Con il progredire della tecnologia che diventa sempre più economica e accessibile a tutti, il garante della privacy è dovuto intervenire anche in merito alla videosorveglianza privata (o domestica). Ecco tutte le regole.



Recupera i filmati della sicurezza”, quante volte l’abbiamo sentito dire? Sia che si trattasse di un film di un Premio Oscar® o di una serie tv che ci fa compagnia mentre prepariamo la cena, non ci sono dubbi: i filmati delle telecamere di sicurezza sono diventati una vera e propria tradizione del genere. E non solo, perché il loro utilizzo è largamente impiegato anche nella vita reale: non per forza per risolvere crimini efferati, ma anche solo per mantenere il controllo agli ingressi di un supermercato, di un ufficio pubblico o anche di un’abitazione privata. Senza contare che, a ben guardare, anche i nostri smartphone sono dotati di una videocamera.


Ma il garante della privacy come si comporta davanti all’utilizzo di queste immagini?



Videosorveglianza privata: cosa s’intende? [Privacy]


Per videosorveglianza privata si intendono tutti gli strumenti in grado di registrare immagini e suoni posti in luoghi privati.


Non si tratta solo delle classiche telecamere che siamo abituati a vedere all’esterno e all’interno di posti come le banche, ma anche di tutti quegli apparecchi in grado di registrare immagini, quindi potrebbe essere anche il caso di uno smartphone che viene utilizzato a tale scopo (da non confondere con l’atto di riprendere con il cellulare in mano, per cui il discorso cambia significativamente).


In soldoni, qualsiasi strumento che possa riprendere e trasmettere immagini video può rientrare nel termine videosorveglianza.



Videosorveglianza privata: cosa dice il garante [Privacy]


Il 9 febbraio 2022, il garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato sul suo sito una scheda informativa sulle principali regole che devono essere seguite quando s’intende installare un sistema di videosorveglianza personale domestico.


Nello specifico viene affermato che “le persone fisiche possono, nell’ambito di attività di carattere personale o domestico, attivare sistemi di videosorveglianza a tutela della sicurezza di persone o beni senza alcuna autorizzazione e formalità” rispettando determinate e inderogabili regole (il loro mancato rispetto può comportare anche la commissione di illeciti penali).


Nel rispetto, sia chiaro, di alcune regole molto precise.



Videosorveglianza privata: le regole principali [Privacy]


Nel manifesto redatto dal garante vengono elencate le principali regole da seguire per l’installazione di sistemi di videosorveglianza privati, in particolare:

  • le telecamere devono riprendere solo aree di propria esclusiva pertinenza;

  • devono essere messe in atto misure tecniche finalizzate ad oscurare porzioni di immagini nel caso in cui sia inevitabile riprendere parzialmente anche aree di terzi;

  • se nell’area di ripresa esiste una servitù di passaggio (il diritto reale di godimento che consente al titolare di un fondo di passare su un fondo altrui per accedere al proprio) in capo a terzi è necessario acquisire (una tantum) il consenso del titolare del diritto;

  • non possono essere oggetto di ripresa aree condominiali comuni, di terzi o aree aperte al pubblico;

  • le immagini riprese non devono essere oggetto di comunicazione a terzi o di diffusione.


Oltre queste principali regole, nelle FAQ messe a disposizione dal garante (che riguardano in generale la videosorveglianza, ma sono presenti alcune specifiche per quella privata) viene ricordato che:

  • se l’area ripresa dalle telecamere comprende aree comuni o di terzi si può incorrere nel reato di interferenza illecita nella vita privata;

  • per l’installazione di telecamere condominiali è necessario ottenere in assemblea il consenso della maggioranza dei presenti e che le telecamere siano adeguatamente segnalate;

  • l’uso di telecamere casalinghe rientra nei trattamenti esclusi dall’ambito di applicazione del GDPR, ma, soprattutto nel caso siano presenti persone con le quali si intrattiene un rapporto di collaborazione o dipendenza (quali baby sitter e colf) questi devono esserne informati e, inoltre, non possono essere installate in ambienti che possono ledere la dignità personale (come il bagno).



Videosorveglianza privata: in breve [Privacy]


Per l’installazione di un sistema di videosorveglianza privato con finalità di sicurezza propria e delle pertinenze è sempre bene accertarsi di rispettare le regole suddette. In caso contrario, oltre a violare regole a tutela dei dati personali, si rischia di incorrere in altre tipologie di reati, con conseguenze peggiori.



In ogni caso, per evitare di inciampare nel reato di violazione della privacy, prima di procedere di propria iniziativa è buona cosa consultare un professionista in materia di protezione dei dati personali.




Riccardo Ajassa è Dottore in giurisprudenza. Dal 2018 è Consulente della privacy e studia la normativa in materia di protezione dei dati personali. Dopo aver visto moltissime realtà e aumentato la sua esperienza in campo privacy, da alcuni mesi si sta specializzando anche in tema di cyber security.




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