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Antiriciclaggio: chi sono le Persone Politicamente Esposte [PEP]

Aggiornamento: 18 lug 2022

Chi sono le Persone Politicamente Esposte [PEP], come individuarle e perché sono più a rischio di altre quando si tratta di riciclaggio [Antiriciclaggio]



Dalle norme internazionali contro il riciclaggio viene evidenziata una categoria di persone indicate con la terminologia di “Persone Politicamente Esposte”, tradizionalmente abbreviata con l'acronimo anglosassone di PEP. Chi sono? E soprattutto: perché sono più a rischio di altre?



Chi sono le Persone Politicamente Esposte [PEP]


La risposta non potrebbe essere più semplice: si tratta di individui investiti di una funzione di interesse pubblico d'importanza elevata, che svolgono il loro incarico in svariati settori, sia amministrativi, sia dirigenziali, prestigiosi sotto diversi punti di vista. In particolare, la comunità internazionale molto spesso ha sottolineato che si tratta di Persone Politicamente Esposte quando abbiano accesso diretto alle risorse pubbliche, con la potenzialità, quindi, di utilizzarle per il proprio tornaconto e di potersi servire della loro influenza per esercitare il potere.


I reati che sono spesso riferiti alle PEP sono quelli riferiti all'uso non legale del denaro pubblico, per cui le Persone Politicamente Esposte [PEP] possono essere accusate di peculato, corruzione o concussione. Il rischio per le persone politicamente esposte di essere coinvolte in attività illecite è parecchio alto, soprattutto legato alla possibilità di impiegare i fondi derivati dal reato nel riciclaggio del denaro sporco.



Come individuare le Persone Politicamente Esposte [PEP]


Nel Decreto Antiriciclaggio in vigore, pubblicato nel 2017, sono messe in evidenza le procedure su come individuare chi sono le Persone Politicamente Esposte [PEP]. In particolare nell'articolo 1 è presente una chiara definizione delle PEP, che rende subito chiaro un punto fondamentale: in primo luogo, infatti, una Persona Politicamente Esposta non è soltanto un individuo che sta ricoprendo una carica pubblica importante, ma chi lo ricopre da più di 12 mesi.


La prima Persona Politicamente Esposta è il Presidente della Repubblica, ça va sans dire.


A seguire e nella medesima misura, sono Persone Politicamente Esposte [PEP] anche il Presidente del Consiglio dei Ministri, i ministri, i vice-ministri, i sottosegretari, i Presidenti delle 21 regioni, gli assessori e i consiglieri alla Regione, i sindaci tutti di qualsiasi città, gli assessori e i consiglieri comunali - mentre NON sono Persone Politicamente Esposte il Consigliere comunale, così come tutti i sindaci dei comuni al di sotto dei 15.000 abitanti (cfr. art. 1, c. 2, lett. dd D.Lgs. 231/2007).


Appartengono alla categoria anche i deputati, i senatori, i parlamentari della Camera dei Deputati e del Senato, i giudici e i magistrati a capo degli organi giudiziari, gli ambasciatori, gli alti ufficiali dell'esercito e delle forze armate, i dirigenti delle banche, i direttori generali e amministrativi degli ospedali pubblici e delle aziende sanitarie.

Sono Persone Politicamente Esposte anche coloro i quali ricoprono gli stessi ruoli all'estero, a partire dagli euro parlamentari.


Sono Persone Politicamente Esposte anche tutti i familiari delle Persone Politicamente Esposte [PEP]: marito, moglie, figli e rispettivi coniugi, genitori e chi ha legami stretti, nella cerchia delle amicizie, con loro.



Le linee guida per la tutela delle Persone Politicamente Esposte [PEP]


Nel momento in cui un qualsiasi soggetto privato si trova a intrattenere un rapporto commerciale o amministrativo, ma privato, con una di queste Persone Politicamente Esposte [PEP], il già citato Decreto Antiriciclaggio prevede che sia messa in atto una dichiarazione da parte della stessa PEP. Si tratta di una forma di tutela da eventuali rischi, dove vengono indicate con precisione le fonti del reddito utilizzato per il rapporto in essere con il soggetto privato, tracciabile e riferibile come proprietà personale, per niente coinvolta con la carica ricoperta.


Nel caso di impossibilità di tale dichiarazione, per una qualsiasi motivazione, è buona norma non proseguire con la formulazione del contratto.



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