Obiettivi, strategie e implicazioni per aziende e pubbliche amministrazioni

Il Garante per la protezione dei dati personali ha recentemente pubblicato il piano delle ispezioni per il periodo gennaio-giugno 2025. Questo piano prevede almeno 40 accertamenti ispettivi, un aumento rispetto ai 35 accertamenti del semestre precedente. L'obiettivo principale è rafforzare il controllo sulla protezione dei dati personali e garantire la conformità alle normative vigenti.
In particolare, il piano obiettivo si concentra su alcuni punti specifici.
Data Breach nel settore bancario: l'attenzione del piano ispettivo per il periodo gennaio-giugno 2025 sarà rivolta alle violazioni dei dati personali contenuti in banche dati di particolare rilievo e delicatezza. Saranno verificate le misure di sicurezza e i profili di accessibilità delle banche dati stesse.
Uso di dati biometrici e dati sintetici: le ispezioni si concentreranno anche sull'uso di dati biometrici e sintetici, valutando le misure adottate per proteggere questi dati sensibili.
Conformità nel marketing via e-mail: il piano prevede accertamenti specifici per verificare la conformità alle normative nel settore del marketing via email, con particolare attenzione all'uso illecito di indirizzi email e banche dati.
Servizi di identità digitale: Verranno verificate le misure di sicurezza e la gestione dei servizi di identità digitale, come il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) e la firma digitale.
Gestione dei dati nelle scuole: continuano gli accertamenti già avviati nel semestre precedente, con un focus particolare sulla gestione dei dati nelle scuole.
Sistemi di cookie di profilazione e tracciamento online: l'ispezione si focalizzerà anche sull'uso dei cookie di profilazione e tracciamento online, assicurandosi che le aziende rispettino le normative vigenti.
Per garantire un controllo più efficace, il Garante collaborerà con il Nucleo speciale frodi tecnologiche della Guardia di Finanza. Questa collaborazione permetterà di aumentare l'efficacia delle ispezioni e di individuare più rapidamente le violazioni.
Il piano ispettivo del Garante Privacy per il primo semestre del 2025 rappresenta un passo importante verso una maggiore protezione dei dati personali. L'aumento del numero di accertamenti riflette l'estrema attenzione verso la protezione dei dati personali; le ispezioni sono considerate uno degli strumenti più efficaci per convincere le pubbliche amministrazioni e le imprese a mettersi in conformità con le normative. Inoltre, l'attività di informazione mensile nei confronti del Collegio sull'andamento delle ispezioni permetterà di valutare l'efficacia delle stesse.
Le aziende e le pubbliche amministrazioni sono invitate a prepararsi adeguatamente per affrontare i nuovi controlli e a migliorare le proprie misure di sicurezza.
Piano ispettivo del Garante Privacy per il primo semestre del 2025: un’analisi più approfondita
A dispetto delle differenze evidenti, il piano ispettivo del Garante Privacy per il semestre gennaio-giugno 2025 prosegue sulla falsariga dei semestri precedenti. In particolare l’attenzione è ancora sui Data Breach e sulle aziende che li hanno subiti, considerando che la fuga del dato è ancora uno dei maggiori problemi cui devono affrontare aziende ed enti. Soprattutto le misure di sicurezza ex art. 32 del GDPR e l’analisi del rischio vanno rivalutate e messe a punto in maniera capillare, in modo tale che le realtà non incappino in brutte sorprese.
Se le sanzioni sono ancora lo spauracchio maggiore, si può congruamente dire che se l’azienda, ente o studio professionale ha un robusto piano di aggiornamento non ci dovrebbero essere problemi anche a fronte di un’analisi ispettiva il cui incipit parte dal Garante e poi nello specifico svolta dal Nucleo speciale frodi tecnologiche della Guardia di Finanza.
Particolare attenzione anche sull’utilizzo del dato biometrico e dei dispositivi connessi a questa pratica, nonché al mail-marketing invasivo con banche dati di utilizzo illecite e un “evergreen” dei giorni nostri, ovvero i cookies, sistemi di tracciamento e profilazione.
L’analisi del rischio e la valutazione di impatto ex art. 35 del GDPR, qualora necessaria, rimangono gli strumenti principali per una corretta implementazione di un sistema di gestione privacy conforme e che risponda ai principi cardine della data protection, connessi a tutto l’impianto documentale da porre in essere, tra cui per esempio citiamo il registro dei trattamenti ex art. 30 del GDPR.
Un altro fulcro importante da tenere in considerazione riguarda le segnalazioni e i reclami su cui sarà prestata particolare attenzione, con un’analisi attenta da parte della Pubblica Autorità per porre in essere gli eventuali controlli, forti anche del protocollo di intesa, “repetita iuvant”, con la Guardia di Finanza, di cui riportiamo in calce il link.
In conclusione, rimane di cruciale importanza il ruolo del consulente privacy e DPO (Data Protection Officer o Responsabile della Protezione dei Dati) per coadiuvare il titolare del trattamento, colui che definisce intrinsecamente le modalità delle attività sui dati, come punti di contatto e consiglieri speciali da contattare sempre e con cui ci dev’essere un cooperazione o collaborazione approfondita. Non solo per evitare le tanto temute sanzioni ma anche per dare un valore aggiunto, un asset all’azienda, ente o studio professionale, quale effettivamente può essere una corretta gestione del flusso dei dati in azienda e della data protection.