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Antiriciclaggio: a quali sanzioni si va incontro [Antiriciclaggio]

Ingenti multe, fino anche a un periodo di reclusione. Il reato di antiriciclaggio comporta gravi sanzioni. Ecco perché è importante evitare l'utilizzo in operazioni lecite di denaro ottenuto illegalmente.



Nella società moderna il riciclaggio è un problema tristemente diffuso, che vede il reinvestimento di capitali illeciti in operazioni lecite. Ciò significa che il denaro sporco, mediante degli specifici passaggi (che possono coinvolgere anche figure professionali), viene "lavato" e utilizzato in vari settori come ad esempio quello finanziario, immobiliare e imprenditoriale. L'attuale disciplina che punisce tale fenomeno comprende delle sanzioni che interessano tutti coloro che effettuano tale operazione del tutto illegale.


Lungi dall'essere un problema sottovalutabile, o addirittura ignorabile, il reato di antiriciclaggio comporta - come ogni altro tipo di reato - vere e proprie sanzioni. Volendo essere più specifici, il decreto correttivo che ha sostituito il titolo V del D.Lgs.n 231/2007 ha apportato delle modifiche sia per ciò che riguarda gli illeciti penali che quelli amministrativi.



Sanzioni penali, in breve [Antiririclaggio]


Per ciò che riguarda l'ambito penale, bisogna partire da una premessa fondamentale: all'origine, infatti, viene posta una distinzione tra le fattispecie delittuoso e quelle di carattere di contravvenzione.


La fattispecie delittuosa interessa le violazioni gravi riferite agli obblighi di verifica, alla conservazione delle documentazioni e fornitura di dati falsificati per la verifica, realizzati con falsificazione o frode.

Tali avvenimenti vengono puniti con un periodo di reclusione compreso in un periodo di tempo che va dai 6 mesi ai 3 anni, oltre ad una cospicua multa che può variare dai 10.000€ ai 30.000€.


La natura delittuosa viene anche riconosciuta in riferimento all'indebito utilizzo o falsificazione di carte di pagamento, carte di credito o qualsiasi altro documento analogo, a questi viene riconosciuta una pena che vede la reclusione da uno a cinque anni, oltre al pagamento di una multa tra i 310 e 1.550 euro.

Al contrario, passando ai reati che hanno carattere di contravvenzioni, sono interessate tutte quelle violazioni del divieto di divulgare l'avvenuta segnalazione di operazioni ritenute sospette, soggetta a un'ammenda che va dai 5.000€ ai 30.000€ e all'arresto per un tempo minimo di sei mesi e massimo di un anno.



Sanzioni amministrative, in breve [Antiriclaggio]


L'articolo 5 del comma 2 del decreto sostituisce il Capo II del Titolo V riferito al Decreto Legislativo n.231/2007, modificando la disciplina che interessa le sanzioni amministrative. Tale cambiamento vede la riformulazione delle più fondamentali fattispecie di illecito amministrativo e delle sue sanzioni, che vengono classificate in relazione del livello di gravità dell'inosservanza.


L'innovativo meccanismo delle sanzioni interessa una fattispecie di illecito oggettivo, che si contraddistingue per la presenza alternativa e cumulativa di una serie di elementi che costituiscono il fatto materiale, come ad esempio il comportamento grave, ripetuto, sistematico e plurimo della condotta. Infine, è prevista anche un'ulteriore fattispecie caratterizzata dall'assenza degli elementi sopracitati.



Sanzioni amministrative: che cosa significa violazione grave [Antiriciclaggio]


Il livello di gravità della sanzione per l'antiriciclaggio viene stabilito secondo degli specifici parametri riconosciuti dalla legge, che tengono in considerazione ogni circostanza rilevabile nel contesto dell'apposita contestazione e in maniera particolare. Tra questi criteri, i più importanti sono senza dubbio:

  • Il livello di collaborazione della persona soggetta a contestazione con l'Autorità procedente;

  • L'insufficiente grado di diligenza riconosciuto nel comportamento del soggetto obbligato;

  • In occasione di comportamenti sospetti, come l'incoerenza delle operazioni rispetto le caratteristiche della persona, il livello di importanza dell'intervento e delle ripetitività dei comportamenti illeciti di antiriciclaggio.


Infine, per quanto riguarda le violazioni di minore entità, nei casi di mancata osservanza delle disposizioni di verifica della clientela le sanzioni sono così disposte:

  • Nei casi di violazione di minore importanza la sanzione base prevista è di 2.000€;

  • Nei casi di violazioni di grande importanza, sistematiche, ripetute e quindi definite plurime, la sanzione ammonta a 2.500€ e può raggiungere anche la cospicua somma di 50.000€.



I punti a cui adempiere sono tanti, non sempre di facile comprensione. Per questo è cosa buona e giusta affidarsi ai consulenti esperti. Attraverso la presenza costante e il monitoraggio delle attività, il professionista ha la tranquillità che tutti i punti della normativa siano presidiati e che la conformità sia mantenuta nel corso del tempo.



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