Antiriciclaggio: le linee guida principali e gli delle banche per la prevenzione e il contrasto dell’antiriciclaggio
In capo al decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 che recepisce a sua volta la direttiva europea 2005/60/CE, ogni categoria professionale è obbligata per legge a venire incontro ad alcuni criteri specifici per la prevenzione e il contrasto dell’antiriciclaggio. Si tratta di normative specifiche, proporzionate al rischio in relazione al tipo di cliente e attività, al tipo di rapporto, di prestazione professionale e a diversi altri fattori che tengono conto dei dati e delle informazioni acquisite o possedute nell’esercizio della propria attività professionale.
Tra i soggetti interessati dalla normativa e dai suoi aggiornamenti ci sono anche le banche. Le misure di antiriciclaggio, infatti, sono ormai obbligatorie in tutte le banche. Nonostante le direttive europee e nazionali in materia abbiano l’intento di contrastare il fenomeno criminale dell’antiriciclaggio, però, è frequente che il cliente le subisca in modo passivo, quasi scontento. Quanti, d’altronde, sono preoccupati per i propri dati personali?
Gli adempimenti delle banche in tema antiriciclaggio
Per molti utenti le domande iniziali che la banca fa prima di aprire un conto corrente sono inadeguate e rappresentano una violazione della privacy. Un esempio? Il reddito della persona o del nucleo familiare del cliente.
Tuttavia, molti di questi clienti non sanno che tutti i dati vengono custoditi gelosamente in database e archivi che sono quasi inviolabili, ma soprattutto che sono fondamentali per poter mettere in atto tutte le misure volte ad evitare il riciclaggio di denaro. In attesa di una banca dati accessibile solo agli addetti ai lavori, la banca deve semplicemente limitarsi a rispettare alla lettera tutte le richieste, ovvero quelle classiche del fare determinate domande ai clienti.
Le ultime novità introdotte da Banca d’Italia riguardo l’adeguata verifica e la conservazione dei dati personali [Antiriciclaggio Banca]
Vista la situazione a rischio e delicata, la Banca d’Italia stessa ha deciso di incrementare notevolmente tutte le misure per poter conservare i dati dei suoi clienti. Stando agli obblighi che sono stati stabiliti nel provvedimento del 24 marzo 2020, infatti, le banche sostengono che la verifica dei dati debba avvenire entro e non oltre il trentesimo giorno dall’inizio del rapporto contrattuale, e che devono essere conservati per 10 anni.
Nessuna preoccupazione: nella conservazione dei documenti ci sarà in ogni momento la costante tutela della privacy, dunque i tuoi dati sono del tutto al sicuro. In caso di scioglimento del contratto, dopo questo periodo i dati verranno definitivamente cancellati.
I punti a cui adempiere sono tanti, non sempre di facile comprensione. Allo stesso tempo, però, i rischi per chi non si adegua alle linee guida della normativa antiriciclaggio sono altissimi, così come le sanzioni. Per questo è cosa buona e giusta affidarsi ai consulenti esperti. Attraverso la presenza costante e il monitoraggio delle attività, il professionista ha la tranquillità che tutti i punti della normativa siano presidiati e che la conformità sia mantenuta nel corso del tempo.
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