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Antiriciclaggio: chi è il titolare della responsabilità [Titolare Effettivo]

Aggiornamento: 1 apr 2021

Chi è il titolare effettivo della responsabilità antiriciclaggio: tre metodi per individuarlo (assetto proprietario, controllo, criterio residuale) e alcune situazioni atipiche (condominio, parrocchia)



La figura del titolare effettivo viene disciplinata dall'articolo 20 del d.lgs 231/2007. La norma, più nelle specifico, indica quali sono i criteri che i clienti, diversi dalle persone fisiche, devono seguire per individuare il titolare effettivo.


Inutile dire che nel pieno rispetto della normativa, sia nazionale che europea, il titolare effettivo antiriciclaggio è una figura sempre presente e necessaria. Chi è questo soggetto che opera all'interno delle imprese e delle società? Quali sono gli adempimenti antiriciclaggio stabiliti dalle norme vigenti per identificarlo?



Titolare effettivo antiriciclaggio: chi è


Le norme in materia di Antiriciclaggio stabiliscono che il titolare effettivo della responsabilità antiriciclaggio è la persona fisica contro la quale viene posta in essere una determinata operazione o un’attività.


Quando le persone fisiche non vengono individuate, la legge antiriciclaggio precisa che ciò rappresenta un'anomalia e un potenziale rischio. Questo vuol dire che tutte le entità giuridiche devono avere un titolare effettivo. Fanno eccezione solo le ditte individuali, i liberi professionisti, le procedure fallimentari e le eredità giacenti.



Titolare effettivo antiriciclaggio: come individuarlo


Al fine di individuare il titolare effettivo, la legge prescrive l'adozione di tre distinti criteri: quello dell'assetto proprietario, del controllo e il metodo residuale.


n particolare, l’assetto proprietario tiene conto delle quote di partecipazione. In pratica, saranno titolari effettivi coloro che detengono una partecipazione superiore al 25% del capitale societario. Quando questa percentuale viene controllata a sua volta da un'altra entità giuridica, non fisica, sarà dunque necessario andare a capo della catena proprietaria fino a poter identificare il titolare effettivo.


Il secondo criterio prescritto dalla legge per trovare il titolare effettivo, cioè quello del controllo, deve essere adottato quando non è possibile individuare il titolare effettivo tramite l'analisi dell'assetto proprietario. In questo caso occorre capire chi è il soggetto, o il gruppo di persone, che tramite il possesso della maggioranza dei voti e vincoli contrattuali esercita maggiore influenza fra gli azionisti.



Titolare effettivo antiriciclaggio: il criterio residuale


La legge stabilisce anche un terzo sistema per risalire al titolare effettivo quando non è possibile applicare i criteri dell'assetto proprietario o del controllo e anche quando questi sistemi non hanno portato ad alcun esito positivo. Il terzo metodo residuale rappresenta un'importante novità dell'ultimo aggiornamento amministrativo.


In questo caso, il titolare effettivo deve essere individuato fra i soggetti che detengono i poteri di amministrazione o direttivi della società. A tal riguardo, quando le identità di questi soggetti non vengono fornite direttamente dai clienti, i professionisti possono accedere ai registri, agli elenchi e ad altri documenti pubblici.


Bisogna ricordare che nei fatti solo quando la prestazione professionale viene richiesta da una persona fisica è quest'ultima che viene riconosciuta la qualifica di titolare effettivo antiriciclaggio. Diversamente, quando la richiesta viene avanzata da una società nella maggior parte dei casi si fa riferimento alla dichiarazione rilasciata, ad esempio, dall'amministratore delegato. Quest'ultimo, sotto la sua piena responsabilità, individua il titolare effettivo.



Titolare effettivo antiriciclaggio: alcune situazioni atipiche


Cosa succede nelle situazioni atipiche del condominio e della parrocchia?


Nel primo caso, come del resto chiarito dalla Corte di Cassazione, il condominio non è una persona giuridica e ciò potrebbe generare dubbi nell'individuazione del titolare effettivo. Tale soggetto, quindi, è da ricerca fra coloro che detengono più del 25% dell'immobile. Trattasi comunque di un caso che si verifica assai raramente nella pratica. Il ruolo di titolare effettivo, infatti, viene ricoperto nella stragrande maggioranza dei casi dall'amministratore di condominio.


La parrocchia, invece, rientra in una casistica ancora più atipica. Essendo riconosciuta come persona giuridica pubblica, in questo caso il titolare effettivo corrisponde all’amministratore unico di questa particolare forma societaria, ovvero il parroco.


I punti a cui adempiere sono tanti, non sempre di facile comprensione. Per questo è cosa buona e giusta affidarsi ai consulenti esperti. Attraverso la presenza costante e il monitoraggio delle attività, il professionista ha la tranquillità che tutti i punti della normativa siano presidiati e che la conformità sia mantenuta nel corso del tempo.


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