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Antiriciclaggio: che cos'è una scheda di valutazione del rischio? Un esempio pratico

La scheda di valutazione del rischio è il documento necessario a tutte le aziende e i professionisti a identificare i luoghi dove il riciclaggio di denaro è più plausibile. Che vuol dire? Un esempio concreto per fugare ogni dubbio.



In un mondo che va sempre più veloce, ma soprattutto che slitta sempre più verso il digitale, anche gli episodi criminali legati al fenomeno del riciclaggio sono in costante aumento: per le aziende, infatti, è diventato sempre più critico misurare la possibilità di riciclaggio di denaro o di finanziamento del terrorismo.


Per fortuna, in supporto alla lotta al riciclaggio, esiste un documento specifico: una scheda di valutazione del rischio, nient’altro che un processo analitico che serve a misurare la possibilità di riciclaggio di denaro o di finanziamento del terrorismo.



Che cos’è una scheda di valutazione del rischio


Il punto di partenza di un solido programma di valutazione del rischio antiriciclaggio dovrebbe essere un'accurata e completa valutazione di questo nell’ottica del business del cliente.

I paesi, le banche, le autorità e molti settori finanziari hanno necessariamente bisogno di approcci basati sul rischio per capire e valutare la possibilità che si verifichino episodi di riciclaggio di denaro e/o di finanziamento del terrorismo. La scheda di valutazione del rischio è così il documento necessario a identificare i luoghi dove il riciclaggio di denaro è più plausibile.



Valutazione del rischio interna: quali sono i vantaggi


La valutazione del rischio deve essere effettuata dal professionista e non è delegabile a nessun altro. Quest’ultimo deve garantire la tracciabilità del processo di valutazione, la quale dovrà essere datata e sottoscritta se gestita su supporto cartaceo.


Fra i principali vantaggi nel condurre la valutazione del rischio antiriciclaggio all’interno di un’azienda, si segnalano:

  • lo sviluppo di politiche, procedure e controlli per ridurre il rischio di riciclaggio di denaro;

  • l’applicazione di un approccio basato sul rischio per individuare e prevenire il riciclaggio di denaro;

  • la comprensione del livello di rischio associato alle singole relazioni commerciali e transazioni;

  • l’opportunità di prendere decisioni appropriate basate sul rischio preso da clienti e dipendenti;

  • l’identificazione delle fonti di rischio e valutare i controlli di riduzione.



Valutazione del rischio: gli indicatori del rischio chiave


La valutazione del rischio di riciclaggio di denaro richiede la definizione di quelli che potrebbero essere definiti gli “indicatori di rischio chiave”, quindi la misurazione dei fattori di rischio e l'assegnazione di un risultato letteralmente matematico, frutto dell’incrocio di tutte queste valutazioni.


Fra gli indicatori di rischio chiave, si ricordano:

  • la natura e le dimensioni di un business;

  • la tipologia di clienti;

  • il tipo di prodotti e servizi offerti ai clienti;

  • il metodo di assunzione di nuovi clienti e mantenimento del contatto con i clienti esistenti;

  • i rischi geografici.


Per quanto riguarda l’assegnazione dei risultati a una gamma di rischio specifica, invece, tale gamma dovrebbe essere generalmente di 5 livelli; molto bassa, bassa, media, alta, molto alta. I risultati della valutazione del rischio di riciclaggio di denaro si tradurranno infine in un punteggio che terrà conto sia del rischio individuale (per ogni fattore analizzato), sia come del punteggio di rischio totale, che è il rischio composto o generale offerto dall'azienda.



Come compilare una scheda di valutazione del rischio


Non c'è un solo modo di valutare i rischi, così come di compilare una scheda di valutazione del rischio, ma ci sono molti strumenti e tecniche che possono scendere in campo. In ogni caso, la valutazione del rischio dovrebbe essere completata per ogni attività, compito, ecc. prima del suo stesso inizio. Inoltre, la scheda di autovalutazione del rischio deve essere obbligatoriamente aggiornata ogni 3 anni.


Fra le informazioni richieste, non potranno sicuramente mancare:

  • Nome della persona che fa la valutazione → qui bisogna inserire il nome del professionista, poiché è l’unica persona richiesta nella compilazione del seguente documento;

  • Data;

  • Attività/procedura valutata;

  • Pericoli e rischi noti o previsti associati all'attività → inserire quali sono i rischi presenti o rilevati inerenti ad un’azienda o a qualsiasi tipo di attività;

  • Possibili conseguenze → quali sono le possibili conseguenze? Quanto è probabile che queste conseguenze si verifichino? Qual è la possibile gravità del danno? Inserire quali sono le conseguenze di un possibile finanziamento ad una società terroristica o di riciclaggio di denaro. Calcolare e inserire le probabilità che queste ultime si verificano e determinare l’entità del possibile danno;

  • Chi è a rischio? Inserire quali sono i soggetti a rischio;

  • Misure da prendere per eliminare il pericolo o abbassare il livello di rischio → inserire quali sono le misure ideate per tamponare il livello di rischio rilevato;

  • C'è il rischio che le misure di controllo falliscano? Quali sarebbero le conseguenze? Inserire il calcolo della probabilità del fallimento dell’applicazione delle misure di controllo e aggiungere quali sarebbero le possibili conseguenze;

  • Requisiti di formazione → inserire i requisiti necessari;

  • Livello di rischio rimanente → inserire il presunto livello di rischio residuo;

  • Azione da intraprendere in caso di emergenza → inserire quali sono le azioni che attuerete in caso di una situazione di imminente emergenza;

  • Riferimenti, se presenti;

  • Firma del valutatore.




Ma questo è soltanto un esempio. Ogni professionista ha il dovere di personalizzare la sua scheda di valutazione del rischio per le esigenze del suo specifico posto di lavoro. L'obiettivo è quello di rispondere a tutte le domande, ma il modo in cui si valutano effettivamente i rischi può variare da situazione a situazione e può includere diverse tecniche o l'uso di una lista di controllo o di una matrice di valutazione.


È molto importante, infine, documentare il processo utilizzato e come sono state raggiunte le decisioni.



I punti a cui adempiere sono tanti, non sempre di facile comprensione. Per questo è cosa buona e giusta affidarsi ai consulenti esperti. Attraverso la presenza costante e il monitoraggio delle attività, il professionista ha la tranquillità che tutti i punti della normativa siano presidiati e che la conformità sia mantenuta nel corso del tempo.

Non sai da dove cominciare?

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