Forse non tutti ne sono consapevoli, ma conoscere gli obblighi di adeguata verifica della clientela è indispensabile per qualsiasi azienda e professionista. Tutto quello che serve sapere sull'approccio europeo basato sul rischio e sui principi della trasparenza.
Non c’è dubbio che la materia dell’antiriciclaggio, soprattutto negli ultimi anni, abbia conosciuto una rapidissima evoluzione. Il motivo principale è da ricercarsi in gran parte nelle iniziative messe in piedi dal Legislatore europeo in materia di antiriciclaggio (a partire dalla direttiva UE 2015/849 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20 maggio 2015). L’emanazione di diverse direttive comunitarie, recepite dalle legislazioni dei singoli paesi della Comunità Europea (quella italiana non è stata da meno!), ha portato allo sviluppo inevitabile di un sistema di contrasto al riciclaggio sicuramente migliorabile, ma in molti punti decisamente all’avanguardia.
Forse non tutti ne sono consapevoli, ma conoscere gli obblighi di adeguata verifica della clientela è indispensabile per qualsiasi azienda e professionista. Nonostante questo, ahimé, spesso bisogna fare un passo indietro, perché forse in molti non hanno ben chiaro nemmeno che cosa sia una adeguata verifica della clientela.
Antiriciclaggio: che cos’è una adeguata verifica della clientela
La definizione, alquanto generica, di "adeguata verifica della clientela" corrisponde a quelle operazioni che portano all'identificazione e alla verifica - da parte di una società - del soggetto con cui si interfaccia nella qualità di cliente. Lo scopo è valutare la liceità finanziaria delle aziende con cui si collabora escludendo conti compromettenti frutto di attività criminali.
In breve: per adeguata verifica della clientela si intende la pratica effettuata da un professionista o da una società esterna di servizi per identificare e verificare i soggetti in modo così da assegnare loro una determinata profilazione e fascia di rischio.
Si tratta di un’operazione precisa e necessaria che deve essere svolta ogni volta che inizi un rapporto continuativo tra una società o un cliente, ma anche quando venga venga conferito un mandato per una prestazione professionale. Non solo, è necessario svolgere una adeguata verifica della clientela ogni qual volta che venga messa in piedi una prestazione occasionale che movimenti una cifra superiore ai €15.000 in una (o più tranche da €1.000 o più).
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Antiriciclaggio: un approccio fondato sui principi della trasparenza
Partendo proprio da quelle che sono le direttive europee in materia, è subito evidente un approccio nuovo, un modello marcato, fondato sui sani principi dela trasparenza (fondamentale strumento di garanzia), che per la prima volta ha dato centralità al ruolo dei Professionisti (avvocati, notai, consulenti del lavoro, ma anche commercialisti, esperti contabili e chi più ne ha più ne metta).
In qualità di soggetti obbligati dalla normativa a sottoscrivere tutte le operazioni necessarie a contrastare il riciclaggio, anche solo nella piccola realtà della loro professione/del loro Studio, i professionisti sono stati infatti obbligati a collaborare attivamente all’azione di prevenzione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.
Adeguata verifica della clientela: che cosa significa approccio basato sul rischio
In quanto connesso a qualsiasi operazione finanziaria, il rischio offre l'opportunità di valutare gli affari e la clientela seguendo uno specifico approccio. Non si tratta di una verifica astratta e teorica, ma di una conoscenza pratica che consente di ridurre il rischio in termini di percentuale. È un approccio "strutturale" che prevede dapprima la valutazione generica dei rischi in base alla natura sociale dell'azienda con cui ci si interfaccia, quindi la considerazione di possibili "vulnerabilità", la riduzione e ottimizzazione di eventuali e prevedibili rischi futuri attraverso un riassetto organizzativo più efficiente.
La logica è prevenire gli eventi di riciclaggio e abbattere le contaminazioni aziendali indesiderate che possano seppur involontariamente coinvolgere i professionisti in affari illeciti con tutte le incriminae e le ripercussioni di immagini che ne possono conseguire.
Antiriciclaggio: che cosa si intende per analisi dei flussi finanziari sospetti
Una volta individuato il cliente da “tenere sotto controllo”, il team che si occuperà di antiriciclaggio e adeguata verifica della clientela esegue approfondite indagini sui flussi finanziari relativi alle persone giuridiche o soggetti privati con cui qualsiasi società e/o professionista desideri intrattenere un rapporto di lavoro continuativo e/o occasionale.
Le indagini hanno per oggetto tutti i flussi finanziari interni derivanti dalla normale attività economica e si basano sulla presenza di libri contabili, scritture private con uno sguardo attento a fonti esterne e controllo dei raiting bancari. Vengono ricercati, in particolare flussi non omogenei o sospetti che possono far supporre l'illiceità finanziaria legata ad attività di riciclaggio del denaro, come la presenza di conti esteri o di voci ingiustificate nei rendiconti o la mancata dicitura di entrate di strana provenienza e a carattere anonimo.
I flussi vengono dati dai rendiconti e dai libri contabili per cui si ha l'obbligo di detenzione ai fini fiscali per eventuali accertamenti fiscali.
L’obiettivo finale del team è quello di ripercorrere il filo conduttore oggettivo e soggettivo che lega i flussi finanziari per cui si ricostruisce l'excursus degli stessi, andando a sottolineare i diversi passaggi e verificando fonti e cifre, al fine di accertarne la corrispondenza oggettiva e segnalare agli enti appositi eventuali anomalie che possono dare un mero sospetto della presenza in corso di un'attività illecita di riciclaggio (sia nella sua fase iniziale, sia reiterata nel tempo con tanto di recidiva).
I punti a cui adempiere sono tanti, non sempre di facile comprensione. Per questo è cosa buona e giusta affidarsi ai consulenti esperti. Attraverso la presenza costante e il monitoraggio delle attività, il professionista ha la tranquillità che tutti i punti della normativa siano presidiati e che la conformità sia mantenuta nel corso del tempo.
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